A chi posso chiedere

  • pdf-icon

    Noi e loro… un legame straordinario, un rapporto complesso

    Metodologia attiva. Percorso di 5 incontri rivolto ad un gruppo di lavoro limitato, per offrire un’occasione per discutere su tematiche di vita familiare sulla relazione con i propri figli.

    A cura del Centro per le famiglie, Valmarecchia

  • Centro Giovani RM25


    l Centro è rivolto alla fascia giovanile 14-26 anni. E’ aperto a tutti coloro che hanno voglia di incontrare altri ragazzi, fare nuove conoscenze e frequentare corsi gratuiti, con docenti esperti e preparati.
    Un luogo per divertirsi, socializzare, inventare e proporre nuove attività.

    Ogni giovedì si svolge l’assemblea in cui si concordano insieme le iniziative.
    Gli operatori si occupano inoltre di seguire i ragazzi in attività specifiche di orientamento allo studio e al lavoro.

    Vai al sito ufficiale: Centro Giovani RM25

  • Casa Pomposa


    È lo spazio “storico” dei giovani riminesi: uno spazio in cui incontrarsi ricco di offerte laboratoriali per sviluppare le proprie potenzialità artistiche e culturali, confrontandosi con adulti di riferimento. L’ente gestore del centro è la Cooperativa Sociale Il Millepiedi; all’interno della struttura collaborano e partecipano molte associazioni giovanili del territorio.

    La struttura del centro è di proprietà del Comune di Rimini e la Cooperativa Sociale Il Millepiedi anima la vita del centro giovani con la presenza di educatori ed attraverso eventi legati al teatro, alla musica, alle nuove tecnologie, ai giochi, ai film, alle mostre, ai concerti, alle manifestazioni di creatività e di espressività.

    Vai al sito ufficiale: Casa Pomposa

  • Il Kas8

    Centro Giovani sito in Bellaria, con la possibilità di accedere a spazi ed attività dedicate agli adolescenti di tutta la zona, tra cui laboratori, cineforum e corsi specifici.

    Vai alla pagina ufficiale: Il Kas8

  • Spazio Giovani 360°

    Servizio di consulenza rivolto ai ragazzi
    Spazio Giovani 360° è un servizio rivolto a ragazzi e ragazze per avere informazioni e consulenze sulla sessualità, sulla contraccezione, su tematiche psicologiche e relazionali.A cura del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna – AUSL Romagna
    Sede: Consultorio di Rimini Celle, via XXIII Settembre 120 – scala B
    Telefono 0541 747 600. Lunedì e martedì dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
  • pdf-icon

    Educativa di strada – Unione dei Comuni della Bassa Valmarecchia

    Il progetto di educativa di strada dell’Unione dei Comuni della Valle del Marecchia è finanziato ormai da 10 anni nell’ambito del programma giovani e dipendenze dai Piani Sociali di Zona di Rimini. La Cooperativa Sociale Il Millepiedi ha in carico la gestione del progetto da Settembre 2008. Il target a cui si riferisce è quello dei giovani e degli adolescenti residenti nel territorio dell’Unione. I piani Sociali di Zona indicano come finalità principale del progetto quella della prevenzione e della promozione del benessere.

    L’equipe dell’educativa di strada è formata da tre educatori che si muovono nelle strade, nei quartieri e nei parchi di Verucchio, Santarcangelo di Romagna e Poggio Torriana per tre uscite settimanali da 4 ore l’una. Spiegare cosa fanno gli educatori è difficile perché dipende… dipende da chi incontrano!
    A volte sono loro a proporre iniziative, corsi, laboratori o promuovere eventi , ma molto più spesso ascoltano i ragazzi, le loro tante idee, i tanti progetti e la voglia di fare…e gli educatori cercano di essere il ponte verso quel qualcosa! In questa dimensione è fondamentale saper ascoltare le domande che pongono i giovani: spesso silenziose, fragili e piccole; domande di Senso su cui vanno accompagnati nel percorso che le rende consapevoli
    La strada viene intesa sia come insieme dei luoghi della quotidianità fuori dagli ambiti formali, sia come Setting, come un’ organizzazione di spazio, tempo e regole su un piano di parità di potere fra giovani e adulti. In questa duplice accezione facilita l’incontro giovane-adulto perché il rapporto che si crea non è caricato dal peso dell’ istituzionalità. (Diffidenza)
    L’educatore di strada si trova a lavorare senza rete, senza la copertura e la sicurezza che deriva dall’agire all’interno di una istituzione. Il rapporto è basato sulla reciproca accettazione e l’educatore acquista la sua autorevolezza “sul campo”.
    Ha come metodologia principale quella di mettere il ragazzo al centro dell’intervento educativo; sono gli educatori infatti che si recano in strada e nei punti di aggregazione dei giovani, ascoltando quelli che sono i loro bisogni, interessi, risorse, difficoltà e cercando con loro un modo per realizzarli o per risolverli.
    Risponde alla necessità di Figure adulte di supporto per co-costruire percorsi di promozione del benessere e prevenzione del disagio per trovare nuovi significati al loro stare insieme e all’abitare il proprio quartiere. È il giovane al centro del progetto educativo; il lavoro degli educatori si basa sulla programmazione partecipata e sulla creazione di relazioni significative tra ragazzi e gli stessi educatori.
    L’Educatore promuove, avvia, stimola negli adolescenti processi di Apprendimento su di sé, sugli altri e sul mondo in quale vivono. Tale apprendimento avviene principalmente tramite due fasi: il fare insieme e la riflessione sull’azione in un ascolto e in una progettualità condivisa; i protagonisti sono gli stessi fruitori del servizio.
    Il giovane è al centro del progetto educativo, valorizzando le abilità, le potenzialità, le risorse e le competenze pregresse
    Il lavoro non viene impostato a priori a partire da “disagio”, dai problemi e dalle difficoltà sebbene queste siano considerate nel contesto del progetto.
    Lavorare in strada significa…
    Entrare in contatto con un mondo altamente significativo, fatto di panchine, di bar, di cortili o anfratti bui, ma anche di sogni, di fatiche, di storie, di relazioni, di agi e disagi espressi senza la mediazione di un adulto.
    La strada…
    È il luogo dove si incontrano fisicamente i ragazzi, dove si impara a conoscerli per quello che sono, per ciò che esprimono realmente, non c’è spesso nulla che ricordi quell’immagine riportata all’interno delle strutture quali scuola o servizi sociali.

    A cura di Fabiana Mordini, Paolo Vairani e Silvia Gasperoni
    Coordinamento del Progetto Tania Presepi